Achille Campanile è uno scrittore il quale, per sua fortuna, è stato ignorato dalla critica universitaria ed accademica,
sempre restia ad operare su un
materiale che non sia già garantito dalla longevità di una tradizione.
Campanile, che è "uno dei rarissimi inventori di un genere
letterario", come afferma Carlo Bo, sconcertava, e ancora oggi
sconcerta, il critico tradizionale che non sa come reagire di fronte alla
sua eccentricità (il monocolo, segno distintivo della stravaganza
dell'uomo Campanile, aveva dei corrispettivi stilistici e contenutistici
nella produzione del romanziere e commediografo Campanile).
Immune da ogni contaminazione accademica sia nei suoi romanzi che nelle sue opere
teatrali, Campanile è riuscito a vivere una sua lunghissima stagione
letteraria (dal terzo all'ottavo decennio del secolo) sempre al margine;
quindi senza essere mai costretto a mantenere desto il mito di se stesso;
senza mai dover rincorrere la sua grandezza e la sua fama passata; senza
quel continuo raffronto fra ciò che si è fatto, ciò che si fa e ciò
che si farà che ha condizionato ed angosciato l'esistenza di tanti
scrittori, anche di quelli comici.
La
cultura militante invece ha sempre seguito il lavoro di Campanile con
curiosità e persino con simpatia sin dai tempi di Pancrazi e di Gargiulo,
come osservava recentemente Enzo Siciliano. Negli ultimi anni, poi,
si sono avute varie prefazioni di critici autorevolissimi (da Umberto
Eco ai già citati Carlo Bo ed Enzo Siciliano), i quali sembrano
tutti concordare sul fatto che Campanile è un "grande
scrittore". Io non sono d'accordo. Potrei semmai accettare la prima
parola, "grande"; ma non la seconda, "scrittore". Campanile
è un "grande" qualcosa d'titlero.
A livello di struttura, quelli di Campanile non sono né romanzi né
antiromanzi: sono pretesti, sotto forma di romanzo, perché l'artista
possa manifestare la sua grazia: il luogo deputato della sua epifania. Il
dono dell'umorismo è sceso a Campanile direttamente dal cielo senza
essere filtrato dalla sapienza linguistica e senza attraversare il
tirocinio del Trivium.