Come fa col romanzesco, Campanile amplifica e poi distrugge il quotidiano.
Che nello scompartimento di un treno ci siano due signori che si chiamano
entrambi Alberto non è eccezionale ma lo è che si chiamino Carlo Alberto,
e che non siano due, ma tutti. Salvo uno, che si chiama Filippo, ed esce
dicendo (altro richiamo al romanzesco): " Signori, mi accorgo che la mia
presenza in questo scompartimento e di troppo ". Lo stesso capitolo genera
il teatro dell'assurdo quando si scopre che poi nello stesso
scompartimento viaggia un commesso viaggiatore che fa settanta piazze al
giorno, viaggiando sempre in accelerato, perché vende dal finestrino
fischietti per capostazione. Ma è un mestiere impossibile perché quando
alla prima fermata il venditore chiede al capostazione se ha il
fischietto, quello gli risponde, naturalmente, "Faccia meno lo spiritoso".
Campanile non soltanto amplifica, ma inverte. Filippo contesta a Guerrando
di essere l'amante di sua moglie. Situazione banale. Mai due uomini,
travolti dallo scandalo cercano disperatamente (parlando con lo stile di
due adulteri) di far sopravvivere la loro amicizia ormai socialmente
impossibile, e progettano di prendere una garconnière per vedersi in
segreto.
Campanile prende i cliché per i fondelli, ma senza cinismo, e si commuove
di fronte al cliché più degradato, purché conservi il promo di una
emozione. Leggetevi il finale di Se la luna mi porta fortuna la
descrizione di un tramonto, visto attraverso la metafora frusta della "
morte del giorno ". Ma se il giorno muore, che morte sia, e davvero: ed
ecco che la descrizione di questo giorno che letteralmente agonizza, tira
le cuoia, diventa la meditazione lirica su di un evento che ancorché
quotidiano da milioni di anni, è di una tristezza cosmica. Non si ride
più, si sorride, ma con una certa tristezza. Campanile ha fatto vera
poesia prendendo di contropiede la cattiva poesia. Forse non riesce a
liberarsi da una sfumatura di patetico: ma sa benissimo di non essere
Leopardi. È solo uno che dice per scherzo.
Prendere il linguaggio per i fondelli vuol dire prenderlo "per" la
lettera, ottenendo effetti di straniamento. Per esempio assistiamo a un
fortunoso salvataggio dopo che il nostromo ha gridato " un uomo in mare!
". Poi si scopre che l'uomo era un tranquillo bagnante, seccatissimo di
essere stato bistrattato dai salvatori, solerti sino alla respirazione
artificiale. Il nostromo si giustifica: che aveva detto? Appunto che c'era
un uomo in mare. Se riteniamo che il linguaggio vada preso sul serio, lo
si prenda sul serio. L' eccezione conferma la regola? Quindi: "Ci sono
regole fatte di sole eccezioni. Sono confermatissime".