Dopo aver preso con due anni di anticipo la licenza liceale, Campanile si iscrive alla facoltá di Giurisprudenza e intanto il padre gli procura un impiego come avventizio al Ministero della Marina.
Dal diario dell'anno 1919
Senza Data
...mi faceva gran gesti, cercando di non farsi vedere dal signore alto, perché mi ritirassi.
Troppo tardi. Il corteo
mi passò accanto frusciando. Si trattava del Ministro ch’era venuto a fare un’ispezione e che pare fosse rimasto turbato alla mia vista. Il Capo Divisione ebbe poi per me parole di fuoco. Ma che potevo sapere, io, che quello era il Ministro? E poi, tutto sommato, che male c’era se aveva visto un impiegato con una giacca celeste, che ballonzolava nel corridoio spensieratamente? Siamo uomini, via, e niente di quello che è umano dobbiamo stimare alieno da noi.
L’impiego al Ministero della Marina non durò molto, forse qualche mese o poco più.
L’episodio è annotato nei diari nell’anno 1919. In realtà Campanile, come peraltro risulta sempre dai diari, lavorò a questo primo impiego nel 1917.
Quella esperienza rivive attraverso gli occhi di Benigno, alter ego di Achille:
"...Benigno non capí mai come, nell’unico mese della sua
carriera burocratica il Capo Divisione non fosse morto di
crepacuore. Non s’era mai visto né mai più si vedrà un
impiegato come lui. Arrivava con un’ora o due di ritardo. Appena
in ufficio indossava - essendo estate - una leggera giacca di
pigiama celeste e, fumando sigarette, attendeva a un suo
lavoretto letterario ch’egli abbozzava su certa splendida carta
intestata del Ministero...
...I primi giorni il Capo
divisione aveva tentato di impegnarlo in occupazioni appropriate
alla sua formazione classica, affidandogli la corrispondenza da
evadere, ma tutti i termini del "burocratese" lo confondono e
Campanile comincia ad usare a casaccio "a pregiata vostra", "in
evasione di", "facendo riscontro" ecc. Una volta, volendo dare
uno stile personale ad una lettera destinata a un comandante
di un porto, la incomincia con: "Caro Oreste, tu mi conosci."
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