Gli
altri ospiti della nave cominciavano a destarsi. Il primo ad apparire sul ponte
fu il vecchietto di cui ci sfugge il nome. Il figlio del guardiano dell' Harem
gli andò incontro.
-
Stanotte - gli disse, acconciandosi i cannolè della vestaglia - mentre mi
voltavo e rivoltavo nel letto, pensando a mio padre, m'è venuta un'idea: non
sareste voi, per caso, mio padre?
-
Mi dispiace per voi, - rispose il vecchietto - ma io non ho mai avuto figli.
-
Tuoni d'Amburgo! - gemè l'orientale, levando gli occhi al cielo, in posa di
grande sconforto.
-
Piuttosto - fece il vecchietto - vede quella nuvoletta quasi invisibile in
direzione del mio dito?
L'orientale
si volse lentamente nella direzione indicata e stava cercando con l'occhio la
nuvoletta foriera di tempesta, quando sentì colpirsi da un calcio alle spalle.
Si guardò indietro e, credendo d'averlo ricevuto da Fagiolino, gli allungò un
ceffone.
-
Che c'entro io? - gridò il poeta, che non se l'aspettava da una così
distinta persona.
Abdallah,
vedendo il vecchietto che si sbellicava, fece, un po' alterato:
-
Che scherzi son questi?
-
Vostro Onore mi perdoni, - disse l'altro - mi son permesso di fare lo
scherzo della nuvoletta. E' uno scherzo molto praticato in alto mare e
consiste nel far voltare un amico, con la scusa di una nuvoletta quasi
invisibile, e nel dargli una pedata mentre egli vi presenta le spalle.
-
é uno scherzo grazioso - mormorò il figlio di Mesrur bey - e lo
sperimenterò alla prima occasione. Ma ecco che arriva qualcuno. Ora ci
divertiremo.
Proprio
in quel momento, infatti, appariva sul ponte Samuele Taccletone.
-
Vede quella nuvoletta quasi invisibile? - gli disse il figlio del guardiano
dell' Harem.
-
lo sono un po' miope, - fece il podista suo malgrado - mi dia un
cannocchiale, per favore.
Abdallah
si voltò per chiedere un cannocchiale al capitano, quando sentì colpirsi alle
spalle da un calcio accompagnato da una risata. Guardò il podista, aggrottando
leggermente le lunghe ciglia arcuate, e disse:
-
Senta, io non la strangolo per una sola ragione.
-
Quale? - chiese il podista.
-
Questa: che ella potrebbe esser mio padre. Ma, perchè nessuno pensi che
io sia tipo da tenermi un affronto, olà, guardate.
Allungò
un altro ceffone a Fagiolino, che, non avendo seguito il sottile ragionamento
dell'Orientale, ne fu oltremodo stupito.
-
Andiamo! - fece l'altro - ho io forse la faccia d'esser suo padre?
Piuttosto, non capisco perchè s'è tanto adontato. Io le ho fatto uno scherzo:
lo scherzo del cannocchiale, molto in uso presso i vecchi lupi di mare.
-
Grazioso - fece l'orientale.
E,
vedendo apparire il presunto zio Francesco che magnetizzava i boccali di birra,
ammiccò ai presenti e disse:
-
Ha per caso un cannocchiale?
-
Ce n'è uno proprio nel boccaporto, dietro di lei - fece quell'anzianotto
dalla faccia congestionata.
Abdallah
si curvò sul boccaporto, quando un calcio dietro le reni lo fece rizzare di
scatto.
-
C'è caduto! - grido l'anzianotto, battendo le mani.
-
Oh, questo è troppo! - fece l'orientale, un pò alterato, squadrando il
vecchiaccio. - Non la prendo a schiaffi per un riguardo alla sua età; ma,
perchè nessuno possa credere che non reagisco per vigliaccheria, darò uno
schiaffo al signore, che mi sembra giovane e in gamba.
Allungò
un ceffone a Fagiolino.
-
Ma questi sono sofismi! - protesta il poeta.
-
Un riguardo alla mia età? - gridò il magnetizzatore dei boccali di birra,
inviperito. - M' ha preso per vecchio, razza di moscerino! Non le dò il fatto
suo proprio per rispetto all'ospitalità. Ma, perchè non si debba credere che
sono un vile, ecco qua, mi siete tutti testimoni.
Dette
un ceffone a Fagiolino.
-
Ah, sì? - replicò Abdallah. - Lei crede di farmi paura, mostrandomi la sua
forza? Guardi la mia, allora.
-
Ora tocca a me - mormorò Fagiolino.
Non
potè terminar la frase, che un ceffone lo raggiunse in pieno volto. Egli cercò
di metter pace fra i litiganti.
-
Via, - disse - smettetela, fate la pace. Non date questo spettacolo poco
edificante.
Come
spesso avviene, il paciere ebbe la peggio.
-
Che c'entra lei? - gridarono i due litiganti.
E,
irritati, lo presero a pugni.
In
realtà, non bisogna mai intromettersi nelle dispute degli altri.
Finalmente,
riconosciutisi entrambi coraggiosissimi, I'orientale e lo zio Francesco si
strinsero le mani.
-
Del resto, - disse il secondo dei due - non capisco perchè se l'è avuta
tanto a male. Io le ho fatto semplicemente lo scherzo del boccaporto, che da un
pezzo è in gran voga sui transatlantici.
-
Ci debbo credere? - chiese piano Abdallah, un poco sospettoso, al capitano.
-
Se il signore lo afferma! - mormorò Maldacea. - E del resto, per
sincerarsene, provi a far lo scherzo a costui.
Indicò
il pugilatore Negro che in quel momento usciva dalla cabina in compagnia della
fiera vergine. Lo scherzo, finalmente, riuscì a maraviglia. Ma il pugilatore,
che non sapeva stare agli scherzi, quando si sentì colpire da un calcio, si
voltò su tutte le furie e abbattè Fagiolino.
Da: "Giovinotti non esageriamo!"
1929 - Treves
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